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Quando la tiroide e la digestione problematica sono legati

  • Immagine del redattore: iveta-semetkova
    iveta-semetkova
  • 9 dic 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

L’aumento di peso è forse una delle prime cose che viene in mente quando si pensa alle alterazioni della funzionalità tiroidea, soprattutto per chi soffre di ipotiroidismo. L’eccesso di peso non dipende dalla quantità di cibo che si consuma, ma si spiega con il rallentamento del metabolismo causato dalla ridotta funzione della ghiandola. Al contrario, quando la tiroide funziona troppo, il metabolismo accelera e, pur mangiando normalmente, si tende a dimagrire.


Non tutti sanno, però, che i disturbi alla tiroide causano anche problemi legati alla digestione e, in generale, al sistema gastrointestinale. Vediamo insieme quali sintomi gastrointestinali sono provocati dalla tiroide, ovvero da un suo malfunzionamento. Quando si tratta di alterazioni della funzionalità della tiroide, infatti, il sovrappeso, il sottopeso e i disturbi gastrointestinali non sono colpa del cibo, ma della tiroide!

Ipotiroidismo e ipertiroidismo: quando causano problemi di digestione


Cominciamo dall’ipotiroidismo, che è di gran lunga più frequente rispetto all’ipertiroidismo. I sintomi dell’ipotiroidismo si manifestano già a livello gastrico poiché, con la riduzione dei livelli di ormoni tiroidei, diminuisce anche la produzione di un altro importante ormone, chiamato gastrina. La gastrina è secreta dalle cellule della mucosa dello stomaco e la sua funzione è principalmente quella di regolare la produzione di acido cloridrico, cioè il maggiore componente del succo gastrico. Riducendo la quantità di acido cloridrico, il cibo non viene digerito abbastanza e questo crea un ostacolo per il passaggio verso il piccolo intestino.


Il cibo non sufficientemente digerito inizia ben presto a farsi sentire con la comparsa di bruciore gastrico, rigurgito e alitosi. Vi state chiedendo se c’è qualche alimento che rende più difficoltosa la digestione? Sì, la risposta è positiva. Evitate, per quanto possibile, gli alimenti proteici.


La buona produzione del succo gastrico è fondamentale anche per altre ragioni, poiché è essenziale per assorbire nutrienti come la vitamina B12, il ferro e il calcio. Nei soggetti ipotiroidei, infatti, si può anche sviluppare l’anemia perniciosa, proprio per via della riduzione dell’assorbimento di vitamina B12 e per l’effetto della produzione di autoanticorpi diretti contro le cellule gastriche.


La dispepsia, però, non è l’unico problema causato dalle malattie tiroidee. Anche la funzionalità intestinale è influenzata negativamente dalla riduzione della produzione degli ormoni tiroidei. Si passa dalla stipsi lieve o grave all’ileo paralitico e alla pseudo-occlusione, soprattutto se si tratta di persone anziane.


Le alterazioni dell’alvo sono presenti anche nella condizione opposta all’ipotiroidismo, cioè nell’ipertiroidismo. In più, quando gli ormoni tiroidei in circolo aumentano, il fegato subisce qualche alterazione ed è frequentemente palpabile.


Malattie autoimmuni della tiroide: anche loro causano problemi gastrointestinali


In ultimo, parliamo delle malattie autoimmuni della tiroide, anche queste molto frequenti, che sono spesso associate con problemi gastrointestinali, e soprattutto con la celiachia.

In particolare questo è vero nella tiroidite di Hashimoto, che è la principale causa di ipotiroidismo, ma anche nel morbo di Graves, che invece causa ipertiroidismo.

Negli ultimi anni, il legame tra malattie autoimmuni e disturbi gastrointestinali è stato evidenziato spesso, e si è arrivati a identificare un particolare problema a carico dell’intestino che viene chiamato sindrome Leaky Gut.

La sindrome Leaky Gut non è ufficialmente riconosciuta come una patologia: si discute ancora sulla sua reale esistenza come entità clinica, ma indipendentemente dal fatto che si possa considerare o meno una patologia a se stante è vero che esistono alcune alterazioni evidenti.


Queste alterazioni sono a carico delle giunzioni che tengono unite tra loro le cellule intestinali, dette giunzioni strette, che impediscono che il materiale poco digerito passi dall’intestino al circolo ematico. Se queste giunzioni diventano lasse, come succede nella Leaky Gut, i residui non digeriti di cibo e altre sostanze che non dovrebbero abbandonare il lume intestinale possono raggiungere i vasi sanguigni ed entrare in circolo, con la possibilità di scatenare una risposta immunitaria. La sindrome Leaky Gut potrebbe quindi causare tutta una serie di sintomi derivati dalla cattiva digestione, inclusi gonfiore, meteorismo, crampi, costipazione o diarrea.


In caso di problemi tiroidei, quindi, è possibile sviluppare diversi disturbi gastrointestinali, ma la sintomatologia può essere tenuta sotto controllo sia trattando farmacologicamente i sintomi e la malattia tiroidea sia con qualche piccolo accorgimento alimentare.


 
 
 

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