Gli anelli degli alberi sono sincronizzati a livello mondiale
- iveta-semetkova
- 15 gen 2019
- Tempo di lettura: 2 min

Una ricerca internazionale è riuscita a dimostrare che l'abnorme aumento di radiocarbonio che si è verificato due volte nel corso della storia ha interessato tutto il pianeta. Un aiuto prezioso è arrivato dai cerchi del legno: "Ora potremo comprendere meglio frequenza e origine degli eventi cosmici del passato"
NEL 774 d.C. si verificò un rapido aumento della concentrazione atmosferica di radiocarbonio pari a circa 20 volte il tasso normale. Un caso simile ricapitò nel 993. Eventi che interessarono tutto il pianeta? Sì, e ora possiamo dirlo grazie agli anelli degli alberi, che si confermano una preziosa fonte di dati per i ricercatori. Una ricerca internazionale, pubblicata su Nature Communications, è riuscita a dimostrare l'estensione del fenomeno proprio perché gli anelli degli alberi si sono rivelati "sincronizzati" a livello globale: un risultato che conferma la precisione dell'analisi dendrocronologica.
Lo studio ha coinvolto 67 studiosi di 57 istituti di tutto il mondo, tra cui due italiani: Mauro Bernabei dell'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ivalsa) di San Michele all'Adige e Marco Carrer dell'Università di Padova. I ricercatori hanno analizzato gli anelli del legno provenienti da alberi viventi, legni storici, scavi archeologici e resti di legni subfossili appartenenti a 27 specie da cinque continenti.
"L'iniziativa, denominata Cosmic, ha consentito di fugare qualsiasi ipotesi sulla scomparsa degli anelli di accrescimento in conseguenza di eruzioni e di dimostrare la precisione annuale delle 44 serie dendrocronologiche più lunghe del mondo, tra cui quella plurimillenaria realizzata dal Cnr-Ivalsa in Trentino - spiega Bernabei - Inoltre, il progetto ha dimostrato come la concentrazione media di radiocarbonio atmosferico sia generalmente più elevata alle latitudini settentrionali. Tale gradiente di diminuzione meridionale, all'interno e tra gli emisferi, era finora sconosciuto e sarà certamente oggetto di future ricerche".
L'individuazione di un modello universale per la datazione di precisione, che prende in considerazione interi continenti ed emisferi, costituisce una risorsa preziosa per la ricerca in campo climatico e ambientale, che interessa diversi settori disciplinari. "I risultati ottenuti evidenziano inoltre la necessità di stabilire una curva di calibrazione per le datazioni al radiocarbonio a risoluzione annuale, che fornirebbe una datazione senza precedenti in vari campi delle scienze naturali e umanistiche", sottolinea Carrer. "La collocazione cronologica esatta dei due picchi di carbonio 14 costituisce infatti un cardine fondamentale per calibrazioni di precisione nella datazione al radiocarbonio. Inoltre, studi sulle variazioni della concentrazione del carbonio 14 atmosferico nel tempo porteranno a una più profonda comprensione della frequenza, grandezza e origine degli eventi cosmici del passato, come ad esempio tempeste o brillamenti solari, aurore boreali e comete. Un evento simile a quello dell'anno 774, oggi causerebbe danni inimmaginabili alla tecnologia elettromagnetica, a satelliti e trasformatori collegati alla rete elettrica". Questo studio comparativo offre una ulteriore prova della precisione della datazione dendrocronologica e fornisce importanti informazioni per valutare la potenziale minaccia degli eventi cosmici sulle nostre attività.
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