Come disintossicarsi dai metalli pesanti, depurare la tiroide con questa zuppa
- iveta-semetkova
- 22 dic 2017
- Tempo di lettura: 5 min

Usata in Oriente da
millenni, è diventata famosa dopo la seconda guerra mondiale quando è stata usata dai giapponesi per purificare il corpo dai metalli pesanti radioattivi rilasciati dalla bomba atomica. L’assunzione di questa zuppa quotidianamente o tre volte a settimana è un ottimo modo per purificare il corpo dalle tossine. Viene infatti molto consigliata durante i digiuni per facilitare la disintossicazione dell’organismo.
I principali benefici del miso nella medicina tradizionale sono stati: alleviare la fatica, migliorare le funzioni intestinali,aiutare la digestione, proteggere contro l’ulcera gastrica, ridurre il colesterolo. Di recenti gli scienziati hanno dimostrato che è ottimo anche per proteggere dalle radiazioni, eliminare i metalli pesanti,combattere il cancro e normalizzare la pressione alta.
Il Dott. Shinichiro Akizuki, direttore del Saint Francis Hospital a Nagasaki durante la seconda guerra mondiale ha passato anni curando le vittime della bomba atomica a pochi chilometri dal punto zero e né lui né il suo staff hanno mai sofferto per gli effetti delle radiazioni. Akizuki aveva ipotizzato che lui e i suoi associati sono stati protetti dalle radiazioni mortali, perché hanno bevuto zuppa di miso con alga wakame ogni giorno.
Nel 1972, la teoria Akizuki è stata confermata quando i ricercatori hanno scoperto che il miso contiene acido dipilocolonico, un alcaloide che è un chelatore di metalli pesanti,come lo stronzio radioattivo, e li elimina dal corpo.
Nel 1981, gli scienziati del Cancer Research Center del Giappone hanno scoperto che coloro che mangiano regolarmente zuppa di miso hanno un rischio significativamente inferiore rispetto alla norma di contrarre alcune forme di cancro e malattie cardiache. Più di recente, i ricercatori della Tohoku University di Hokkaido, in Giappone, hanno isolato delle sostanze nel miso che sono in grado di annullare gli effetti di alcune sostanze cancerogene.
Tuttavia, la prova più convincente a dimostrazione della protezione che il miso offre a chi è esposto a radiazioni fu pubblicato in Giappone nel 1989. IlProfessor Akihiro Ito presso il Hiroshima University’s Atomic Radioactivity Medical Lab, osservò cheratti nutriti con miso e irradiati sviluppavano tra il 100 e il 200% di tumori in meno rispetto ai ratti irradiati che non sono stati nutriti con miso.
Il regolare, quasi quotidiano, uso del miso è utile per la tiroide. La nube di Chernobyl è arrivata anche in Italia e infatti da allora le patologie alla tiroide sono aumentate esponenzialmente. Infatti lo iodio radioattivo si deposita nella tiroide causando malattie autoimmuni e disfunzioni a questa importante ghiandola.
Hiromitsu Watanabe, autore di uno studio del 2013 pubblicato sulla rivista Toxicologic Pathology che conferma definitivamente gli enormi benefici del miso, afferma che:
“Il meccanismo dell’effetto radioprotettivo del miso è strettamente legato alle sostanze prodotte durante la fase di fermentazione”
L’alga kelp potenzia l’effetto disintossicante del miso
L’alga kelp è un’alga bruna che contiene più di 60 elementi minerali, 21 aminoacidi, carboidrati semplici e complessi e alcuni ormoni della crescita dei vegetali. E’ inoltre ricca di aminoacidi, vitamine, minerali e oligoelementi.
L’acido alginico, presente nell’alga Kelp ha la particolare proprietà di legare i metalli pesanti come mercurio, cadmio e piombo favorendone l’eliminazione ed evitando l’assorbimento da parte dell’organismo.
La Kelp è così efficace nel rimuovere i metalli radioattivi dal corpo ed è somministrato, che viene somministrata da parte del governo svedese, a tutti i lavoratori negli impianti di lavorazione di uranio, come prevenzione delle malattie.
Il consumo di alga kelp è utile anche per rimuovere i pesticidi e i fitofarmaci usati nella coltivazione di frutta e verdura. La sua particolare composizione la rende ideale per riequilibrare il sistema endocrino, in particolare della ghiandola pituitaria, della tiroide e delle ghiandole surrenali.
Mangiare ogni giorno la zuppa di miso con l’aggiunta dell’alga kelprinvigorisce tutto il corpo e previene molte malattie. Il miso contiene tanti enzimi e vitamine mentre la kelp è ricchissima di minerali usati dalle ghiandole e dalle reazioni enzimatiche, quindi insieme sono un’ottima combinazione per rigenerare e rafforzare il corpo.
Quale miso scegliere

Tradizionalmente, il miso è costituito dalla combinazione del koji (di solito riso, orzo o soia) con i fagioli di soia cotti, sale e acqua. Questa miscela viene poi lasciata fermentare. Variando il tipo di koji utilizzato, le proporzioni degli ingredienti della ricetta e i diversi tempi di fermentazione, si ottengono diversi tipi di miso che variano per sapore e colore.
Nei supermercati potresti trovare il miso, ma sarà liofilizzato e probabilmente con glutammato monosodico E621 che è neurotossico. L’ideale è acquistarlo online o nei negozi biologici e deve essere:
non pastorizzato, venduto in vaschette e conservati in frigorifero, piuttosto che in pacchi sigillati;
fatto con semi di soia biologici e sale marino;
fatto con metodi tradizionali, tra cui fermentazione naturale
fermentato per almeno 180 giorni
Coloro che sono molto indeboliti dalla malattia debbono prendere “miso di 3 anni” o “hatcho miso“. E’ quasi di colore nero e ha un sapore forte. Il Miso chiaro, da 3 a 6 mesi di fermentazione è indicato per i climi caldi, come ai tropici, o durante l’estate ed ha un effetto terapeutico inferiore. Il miso medio, fermentato per 2 anni, è indicato per l’inverno, ha effetti terapeutici marcati ed è ottimo per chi non ha gravi patologie da risolvere. In quest’ultimo caso consigliamo infatti il miso di 3 anni.
Come preparare la zuppa di miso

Esistono diverse ricette per preparare la zuppa di miso, molte delle quali includono il tofu. Poiché il tofu non lo consideriamo un alimento salutare dato che è a base di soia non-fermentata, è particolarmente sconsigliato soprattutto alle donne in cui l’effetto estrogenico potrebbe alterare l’equilibrio ormonale. D’altronde anche oggi moltissimi in Giappone che praticano la macrobiotica hanno smesso di usare il tofu nella loro alimentazione.
Ecco qui una ricetta base tradizionale di zuppa di miso macrobioticaconsigliata dal nostro esperto Marcello Ilasmaya che per anni ha studiato e praticato la macrobiotica di Ohsawa e Pianesiana.
Ingredienti per 2 persone
1 Carota 1 Cipolla piccola 2 Ravanelli con le foglie 1 ciuffo Prezzemolo 2cm di striscia di Wakame (in inverno si può anche raddoppiare) 1 cucchiaio di miso
Preparazione
Mettere in ammollo l’alga wakame per 5-10 minuti.
Nel frattempo lava e taglia le verdure e metti a bollire un pentolino con 3-4 tazze d’acqua.
In una padella fai appassire a fuoco basso la cipolla con un pò d’acqua e un pizzico di sale.
Quando la cipolla si è ammorbidita aggiungi l’acqua che stava bollendo con la wakame a pezzettini, la carota e il bulbo di ravanello e alza la fiamma
Dopo 5 minuti aggiungi le foglie di ravanello (se non le hai salta questo passo)
Quando le verdure sono diventate tenere (di solito 8-10 minuti dall’inizio della bollitura), abbassa la fiamma al minimo e aggiungere il miso mescolando bene facendo in modo che sciolga
Fai bollire ancora per massimo 1 minuto.
Spegnere il fuoco, aggiungere il prezzemolo tritato e servire.
Varianti. Si possono aggiungere, per variare la ricetta di volta in volta, anche: zenzero, sedano, scalogno, porro, broccolo, erba cipollina kelp (al posto della wakame).
La zuppa di miso è molto liquida e l’ideale è consumarla all’inizio del pasto in modo da facilitare la digestione e l’assorbimento dei nutrienti. E’ davvero una panacea per la salute e andrebbe consumata giornalmente soprattutto nella stagione fredda per prevenire la malattia e accelerare ogni sorta di guarigione.
Riferimenti – John Belleme, Jan Belleme. The Miso Book: The Art of Cooking with Miso. Square One Publishers, Inc. 2004 – Hiromitsu Watanabe et al. Beneficial Biological Effects of Miso with Reference to Radiation Injury, Cancer and Hypertension. J Toxicol Pathol. 2013 Jun; 26(2): 91–103. – Aveline Kushi,Alex Jack. Guida completa alla cucina macrobiotica. Edizioni Mediterranee
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