top of page

ALZHEIMER: Confermato il legame tra benzodiazepine e la malattia.

  • Immagine del redattore: iveta-semetkova
    iveta-semetkova
  • 25 apr 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Uno studio francese pubblicato nell’ultimo numero del British Medical Journal lo conferma: l’uso regolare di benzodiazepine per un periodo superiore a tre mesi aumenta notevolmente il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.


Cosa sono le benzodiazepine?

Le benzodiazepine sono una classe di farmaci psicotropi, vale a dire, che agiscono sul sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) modificando alcuni processi chimici naturali (fisiologici).

Porta a cambiamenti di coscienza, umore, percezione e comportamento.

Provoca un effetto ansiolitico (contro l’ansia), miorilassante (rilassante muscolare), ipnotico (induce il sonno), antiepilettico (contro l’epilessia) e amnesico (causando problemi di memoria).Tra i principi attivi e i nomi commerciali citiamo Alprazolam, Bromazepam , Bromiden, Diazepam, Valium e Xanax

Questi farmaci sono comunemente utilizzati per il trattamento di disturbi come ansia, spasmi, insonnia, convulsioni, o agitazione durante l’astinenza da alcol.

L’uso a lungo termine di benzodiazepine è pericoloso?

E’ noto da molti anni che l’uso di benzodiazepine per oltre un mese porta ad assuefazione (necessità di dosi maggiori per ottenere lo stesso effetto), dipendenza (difficoltà o impossibilità di interromperne l’assunzione), e la sospensione può causare sintomi di astinenza (recidiva dei sintomi, più tipicamente la potenziale caduta della pressione arteriosa, allucinazioni, psicosi, allucinazioni, convulsioni, malessere).

Lo studio di Sophie Billioti Gagee, colleghi dell’istituto INSERM, dimostra come le benzodiazepine aumentino significativamente il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer – la più nota malattia neurodegenerativa, che in Italia colpisce centinaia di migliaia di persone ogni anno.

Lo studio Inserm

Lo studio ha preso in considerazione quasi 9.000 persone di età superiore a 66 anni, seguiti per 6-10 anni, dimostrando come l’assunzione giornaliera di psicofarmaci per diversi mesi aumenti il rischio di sviluppare una malattia neurodegenerativa :

  • una volta al giorno per 3 – 6 mesi aumenta il rischio di malattia di Alzheimer del 30%

  • una volta al giorno per più di sei mesi aumenta il rischio di Alzheimer del 60-80

Preoccupazione in Francia

La Francia detiene il triste record di campione del mondo nel consumo di sostanze psicotrope (nel 2012, quasi 12 milioni di transalpini ne avrebbero fatto uso almeno una volta).

In particolare, le benzodiazepine sono spesso prescritte per trattare stress, ansia e disturbi del sonno: tutti sintomi che possono essere curati con metodi alternativi (fitoterapia, omeopatia, agopuntura).

Inoltre, l’approccio farmacologico “cancella” i sintomi ma non risolve il problema, sicché questi sintomi tendono a ripresentarsi dopo l’interruzione del trattamento. Questo porta spesso a prolungare la cura oltre le raccomandazioni delle autorità sanitarie (non più di 12 settimane): molti pazienti continuano ad assumerne per anni.

I pazienti, nel frattempo, devono essere consapevoli dei rischi connessi con tali trattamenti prolungati e cercare metodi di cura alternativi.

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.


 
 
 

Comments


© 2023 by Natural Remedies. Proudly created with Wix.com

  • b-facebook
  • Twitter Round
  • b-googleplus

Disclaimer

Questo sito- blog non è stato approvato ne gestito da LifePharm Global Network. L' informazioni e opinioni espresse qui appartengono esclusivamente alla blogger di questo sito. 

Le informazioni contenute in questo sito hanno esclusivamente scopo informativo e in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento...continua

Alcuni testi citati sono stati tradotti dall'autrice di questo blog , immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore vogliate comunicarlo via e-mail per provvedere alla conseguente rimozione o modificazione. Il resto del materiale è di proprietà dell’autrice del blog ed è coperto da copyright. Non è consentita alcuna loro riproduzione, nemmeno parziale (su stampa o in digitale) senza il consenso esplicito dell’autrice.

Questo sito-blog non si sostituisce in alcun modo al rapporto tra paziente e medico, esso ha una funzione divulgativa e non intende rappresentare una guida per automedicazione, diagnosi o cura. I suggerimenti e i consigli generali mirano esclusivamente a favorire nuove e migliori abitudini alimentari. ed uno stile di vita salutare. Le patologie e alcuni stati fisiologici richiedono l’intervento diretto di un professionista, e la collaborazione del medico curante. E’ sempre opportuno il parere del medico prima di intraprendere cambiamenti sostanziali nelle abitudini quotidiane.

Questo sito intende aiutare il lettore nella rapida identificazione dei rimedi naturali utili nel trattamento dei vari sintomi, disturbi e patologie. Per alcuni rimedi elencati, tale utilità potrebbe non essere stata confermata da sufficienti verifiche sperimentali, condotte con metodo scientifico. Inoltre, qualsiasi rimedio naturale presenta potenziali rischi e controindicazioni.

Se disponibile, consigliamo pertanto di cliccare sul link corrispondente al singolo rimedio per approfondire l'argomento. In ogni caso, ricordiamo l'importanza di evitare l'autoterapia e di consultare preventivamente il proprio medico per accertare l'assenza di controindicazioni ed interazioni farmacologiche.

™®© Copyright®
bottom of page